UN GIARDINO DI POESIE FIORITE, la personale di Ilaria Feoli da Guidi&Schoen Arte Contemporanea

GENOVA | Guidi&Schoen Arte Contemporanea | 11 aprile – 10 maggio 2025

 

“Ode all’alveare.
Un battito d’ali di miele sulle tue labbra,
sulle mie labbra.

T’ho scritto parole di sabbia.
T’ho dichiarato l’Ortensia,
l’Iris e l’Alabastro.

Un giardino di poesie fiorite t’ho cantato.

Ode al nido e al suo bestiario.
Solco il bulbo delle tue radici di ciglia.

T’ho confessato del Gelsomino,
bianco e incantato; dal cuore di rondine salvato.

Dal tempio d’un addio,
muschio cristallo.”

 

Inaugura venerdì 11 aprile alle ore 18.00, da Guidi&Schoen Arte Contemporanea a Genova la personale di Ilaria Feoli (Avellino, 1995), dal titolo Un giardino di poesie fiorite e a cura di Livia Savorelli.
Una ricerca quella della Feoli basata sulla fotografia analogica e l’autoritratto, che si ispira alla Natura, simbolo di fragilità ma anche di forza, e che si fonde con l’intenso legame intessuto con la poesia (quella di grandi autori da Giacomo Leopardi a Emily Dickinson ma anche versi dalla stessa composti) che rende ciascun titolo delle sue opere dichiarazione poetica ma anche chiave di lettura per interpretare i suoi lavori: «Le fotografie devono essere lette e non soltanto guardate. Questi mondi paralleli in cui la mia presenza abita sono come dei fogli in cui scriverci sopra e proprio per questa concezione la fotografia che più utilizzo è quella analogica, perché vedo in lei una parte più veritiera, un’essenza e una vera e propria vita che si crea nei vari passaggi della camera oscura».
Molto spesso la fotografia viene accompagnata da oggetti e ricami che creano una sorta di ready-made che proietta l’osservatore in una surreale dimensione, facendolo immergere in paradossi e in oniriche stanze/istanze. Al visitatore che si addentra in Un giardino di poesie fiorite, verrà chiesto di immaginarsi in un luogo ideale – quale per l’artista un giardino sa essere – aprendosi all’ascolto e alla lettura delle fotografie che scorrono davanti ai suoi occhi come fossero “poesie fiorite”, un costante omaggio dell’artista al mondo naturale.
La mostra, organizzata dall’Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina (SV) nell’ambito del progetto Monteforte Irpino Next Generation Dream On!, presenta una selezione di opere recenti dell’artista, come Dall’alveare dell’erbario d’un pettirosso (2024) e rosso cremisi; clorofilla per le tue radici (2025), oltre ad alcune opere iconiche della sua ricerca e ai libri d’artista.

 

Ilaria Feoli. UN GIARDINO DI POESIE FIORITE
a cura di Livia Savorelli

11 aprile – 10 maggio 2025
Opening venerdì 11 aprile ore 18

Guidi&Schoen Arte Contemporanea
Piazza dei Garibaldi 18r, 16123 Genova

Orari: martedì – sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30

Info: +39 010 253 0557
info@guidieschoen.com
www.guidieschoen.com

 

BIOGRAFIA ARTISTA

Ilaria Feoli nasce ad Avellino. La sua formazione artistica prende forma negli anni di studio presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli dove ne consegue il Diploma di Primo Livello in Pittura e poi il Diploma di Secondo Livello in Fotografia come Linguaggio d’Arte. La sua ricerca artista, esposta in contesti nazionali e internazionali, è principalmente analogica e sperimentale. Nei sali d’argento ritrova la poetica e l’antica essenza di un “terreno fertile” in cui coltivare i suoi temi idilliaci, gotici e nostalgici. I suoi negativi diventano una superficie manipolata e materiale. Su ogni emulsione, una traccia di tempo, una matrice come un “prato”, un “tessuto” da rammentare. La sua fotografia è concettuale ed installativa, non a caso ad accompagnare i sali d’argento posti su carta spesso vi è la presenza di oggetti, fiori, centrini, ricami e versi poetici. Ogni singolo elemento richiama la natura, musa ispiratrice dell’artista, una natura fragile ma forte allo stesso tempo, dove tematiche attuali, come l’emergenza climatica e il voler salvaguardare la natura stessa dalla presenza dell’uomo, vengono velate ed esaltate da questi elementi vegetali che con eleganza si fanno spazio tra le fotografie e gli autoritratti. La natura è per lei “casa”, il “luogo” in cui poter restare per sempre, come in un sogno, come in un tempo sospeso. Tutto è perfetto in questi mondi paralleli in cui l’artista accoglie l’osservatore, tutto profuma di gigli in fiore, i gelsomini ricoprono ogni superficie e le ortensie si propagano in cespugli meravigliosi. Una culla naturale ottocentesca e poetica, è questa la ricerca fine e delicata di Ilaria Feoli, una ricerca “primaverile” recitata ogni volta come una “fragile e delicata letteratura romantica”.

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