ILARIA GASPARRONI. LA FORMA DEL TEMPO
a cura di PIETRO BAZZOLI
in collaborazione con Associazione Culturale ARTEAM
con la supervisione di MATTEO GALBIATI
7 marzo – 14 aprile 2019
inaugurazione giovedì 7 marzo 2019 ore 18.30
COMUNICATO STAMPA
A partire dal 7 marzo 2019, SPECCHIO41 di Brescia ospita la personale di Ilaria Gasparroni (1989) che, intitolata La Forma del Tempo, è a cura di Pietro Bazzoli ed è realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina (SV) e con la supervisione di Matteo Galbiati.
L’esposizione presenta una decina di sculture che ripercorrono la ricerca dall’artista abruzzese partendo dagli anni accademici per arrivare all’ultimo ciclo di opere.
“Siamo felici di poter ospitare un’artista come Ilaria Gasparroni nel nostro studio – hanno dichiarato Manuel Gardina e Zen.Zero, titolari di SPECCHIO41 – È giovane, talentuosa e con cui può nascere un dialogo profondo tra quanto esprime la poetica dei suoi lavori e la filosofia dello spazio stesso. Questa prima collaborazione segue proprio quell’orientamento di scambio e confronto con cui vogliamo identificare il nostro spazio.”
LA MOSTRA
I lavori di Ilaria Gasparroni prendono vita da una profonda riflessione sul tempo, vissuto come un elemento fluido catturato nel marmo. È proprio quest’ultimo, infatti, il medium utilizzato per fissare particolari, dettagli e sfaccettature che interessano l’artista.
Sin dalle prime opere, che hanno visto la luce in un contesto prettamente accademico, il marmo è eletto a strumento perfetto per imprimere in maniera indelebile in un dettaglio di attenta osservazione anatomica un racconto che si pronuncia attraverso la materia. Ecco che il marmo si fa carne, assumendo sfumature che si caricano di forma e intensità, di delicatezza e leggerezza estreme, con le quali, oltre alla “lotta” per plasmare la materia in forma nuova, si stabilisce una viva sintesi estetica, resa ancor più penetrante dall’attenzione ai particolari e dal peculiare approccio poetico proprio dell’artista.
Ilaria Gasparroni si muove tra un classicismo di michelangiolesca evocazione e una sensibilità individuale e connotante, tale da riattualizzare in modo consapevole aspetti ormai lungamente canonizzati e al contempo di intonarne una nuova contemporaneità. La bellezza traspare immediatamente dalle sue opere: gli studi sulle forme, sull’anatomia nella sua completezza, nella citazione dell’oggetto o del sentimento, vivono negli “spaccati” delle sue culture, portandole oltre il tempo e la storia.
Il tema dell’interezza diventa subalterno a quello del particolare “interessante” o “degno di nota”; il soggetto, a questo punto, accentua la propria connotazione e viene percepito come maggiormente denso di significati per la più forte concentrazione di senso, dettata da una sua sola parte. Sono proprio questi significati, legati a filo doppio alla profonda riflessione sul tempo e il suo trascorrere, a pervadere costantemente le opere di Gasparroni.
Una mano, un orecchio, un volto, un paio di labbra rivestono per l’artista un ruolo fondamentale: “rubati” al loro possessore, sono restituiti con il marmo in una forma che ne conserverà in modo indelebile la presente – e passata – bellezza.
Si giunge così agli ultimi lavori, nuova fonte di stimoli, dove, alla figura parcellizzata dell’essere umano, subentra un altro elemento: la carta. Questa volta il marmo si fa carta, attraverso un processo che intende sottolinare l’importanza di elementi semplici, seppure lungamente ignorati. Lavorando la pietra sino a renderla sottile come un foglio, Gasparroni riqualifica, nel loro insieme, gli aspetti scontati, ignorati di memorie trasmesse in un oggetto inanimato, pur carico di tensione mnemonica con le sue pieghe, cicatrici, che riconducono a ricordi, storie, messaggi,… e quindi alla vita. Un oggetto semplice che possiede, dunque, un vissuto ampio e sempre nuovamente possibile.
Quel foglio di carta comune, abbandonato ai piedi di una scrivania posta in una stanza immaginaria, è raccolto dall’artista che, in tal modo, lo salva dall’oblio e lo rende, trascritto nel marmo, ricordo e segno tangibile di uno spazio sospeso tra presente, passato e futuro.
BIOGRAFIA
Nasce a Sant’Omero (TE) nel 1989.
Inizia la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino (PU) in Tecniche del Marmo e delle Pietre Dure dal 2009 al 2014, laureandosi col massimo dei voti. Vive e lavora ad Alba Adriatica (TE) dove ha un laboratorio/studio di scultura e attualmente collabora con diversi privati e con un’azienda di lavorazione dei marmi e delle pietre presso Ascoli Piceno (AP).
Il lavoro di questa artista si articola attraverso un’ampia gamma di linguaggi che hanno come ispirazione la letteratura, la filosofia, la natura e la geometria.
L’uomo e il suo quotidiano sono motivi di particolare attenzione dai quali l’artista trae spunto per affrontare le diverse tematiche che toccano la storia presente come quella passata, mettendo così in relazione individui, luoghi e narrazioni.
ILARIA GASPARRONI. LA FORMA DEL TEMPO
a cura di PIETRO BAZZOLI
in collaborazione con Associazione Culturale ARTEAM
con la supervisione di MATTEO GALBIATI
7 marzo – 14 aprile 2019
Inaugurazione: giovedì 7 marzo 2019 ore 18.30
SPECCHIO41
via Elia Capriolo 41A, Brescia
aperture su appuntamento
Info:
+39 3314178275
41specchio@gmail.com