Matteo Musetti. Il colore del confine. Visioni dall’ex Carcere Sant’Agostino

SAVONA | GALLERIA VICO SPINOLA | 17 – 30 APRILE 2025

La Galleria Vico Spinola di Savona è lieta di annunciare la personale di Matteo Musetti, Il colore del confine. Visioni dall’ex Carcere Sant’Agostino. La mostra, a cura di Livia Savorelli, e realizzata in collaborazione con Quidam srl e CONNEXXION. Festival diffuso di arte contemporanea, presenta una selezione di scatti realizzati dal fotografo Matteo Musetti su invito della curatrice durante i primi sopralluoghi nell’ex Carcere Sant’Agostino di Savona in vista della sua riapertura per una settimana, nell’aprile 2024, in occasione della scorsa edizione del Festival.

Matteo Musetti. Il colore del confine

Musetti, in quell’occasione, si immerge in un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, immortalando nei suoi scatti sia i particolari architettonici della struttura – luogo di confine per eccellenza in quanto struttura detentiva, ritrovando nel caratteristico turchese, colore caratterizzante le sbarre e gli infissi di sicurezza, un messaggio di speranza verso una possibile libertà – sia i frammenti di memoria e le tracce del vissuto di chi quei luoghi li ha abitati (un santino appeso al muro, frasi di frustrazione e rabbia scritte dai detenuti sui muri delle celle, una lista della spesa consumata dal tempo, riconducente al quotidiano e al tangibile).
Un muoversi, quello di Musetti, alla ricerca di una via che dalla costrizione portasse, giorno dopo giorno, alla libertà, concepita sia da un punto fisico sia sul piano spirituale.

Guardando le fotografie di Musetti impresse su un materiale fragile per eccellenza quale il vetro, in esse riflettendosi ed idealmente entrando nelle celle e negli ambienti della struttura detentiva, il fotografo invita il pubblico a rispondere idealmente alla domanda “giorno dopo giorno verso la Libertà?” innestando una quanto mai attuale riflessione su cosa rappresenti per ciascuno di noi il concetto di Libertà e aprendo ad altri interrogativi come “siamo realmente liberi?”, “da cosa, da chi, a quale prezzo?”.

Matteo Musetti, nell’ambito di CONNEXXION 2025, che si terrà nell’ex Carcere Sant’Agostino dal 7 al 14 giugno 2025, presenterà all’interno della sezione Sguardi un progetto inedito dal titolo Il Perdono ha l’odore dei fiori calpestati.

Matteo Musetti. Il colore del confine

Matteo Musetti
Il colore del confine.
Visioni dall’ex Carcere Sant’Agostino

a cura di Livia Savorelli

17 – 30 aprile 2025
inaugurazione giovedì 17 aprile ore 18.00

Galleria Vico Spinola
Vico Spinola 2r, Savona

Orari: martedì – sabato dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
Chiuso domenica, lunedì e il 25 e il 26 aprile.

Info: +39 347 7970370
info@galleriavicospinola.it
www.galleriavicospinola.it

In collaborazione con


www.connexxion.it

 

Ex Carcere Sant’Agostino

L’ex Carcere Sant’Agostino è ubicato a nord del centro storico di Savona, più precisamente presso la collina di Monticello, il cui ambito di interesse si estende a ridosso del nucleo storico cittadino, stretto tra la via Aurelia sul fronte a mare, Via Berlingheri e via Famagosta a nord e, a sud, la principale direttrice ottocentesca di Savona via Paleocapa. Nonostante la sua ubicazione risulti centrale ai principali poli di interesse della città, la collina di Monticello è rimasta nel tempo scollegata da ciò che la circonda: l’apertura di via Paleocapa ha infatti eliminato parte del minuto tessuto edilizio di matrice medioevale e dei diversi edifici religiosi preesistenti, isolando questo particolare ambito dal contesto originario. L’apertura della nuova strada per Genova, all’inizio del secolo scorso, ha definito la cesura con la collina retrostante, così che la zona del Monticello è divenuta un quartiere marginale; dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, lo sviluppo urbano del dopoguerra è stato caratterizzato da un’edificazione residenziale intensiva che ha stravolto gli equilibri urbani. La destinazione carceraria a cui è stato adibito il complesso di Sant’Agostino fin dai primi dell’Ottocento, è rimasta immutata per secoli, in un contesto dove la destinazione prevalente è diventata residenziale. La funzione carceraria del complesso dell’ex Convento dei Padri Agostiniani è stata soppressa con Decreto Ministeriale del 28/12/2015 e dismessa definitivamente da parte del Ministero di Grazie e Giustizia nel settembre 2017.

Matteo Musetti

Matteo Musetti nasce a Savona nel 1975. Vive e lavora a Plodio (SV). Musetti acquista la sua prima fotocamera reflex, digitale, nel 2006 servendosi di questo strumento per interpretare in modo personale la realtà che lo circonda. Si dedica in un primo momento alla paesaggistica per poi lasciar emergere una ricerca sempre più intima e profonda che lo porta ad abbandonare la fotografia tradizionale a favore di un linguaggio sempre più personale e artistico.
Restando ancorato al suo territorio d’origine sviluppa una serie di progetti fotografici quali: “Franco la forza della curiosità”, “Staglieno un silenzio assordante”, “Pazzia arancione”.
Nel 2004 la morte del padre ha un forte impatto non solo nella sua vita ma anche nel suo rapporto con la fotografia che sviluppa con un nuovo linguaggio capace di indagare e osservare quello che sente più di ciò che “semplicemente” osserva. Da quel momento intraprende un viaggio interiore all’interno di una serie di luoghi abbandonati – ville, ospedali, manicomi, fabbriche – sulle tracce dell’assenza della figura paterna. Questi scatti vengono raccolti nel progetto “Il Silenzio è Violenza”. Attualmente si sta dedicando allo studio del colore, ricercando una saturazione cromatica esplosiva e travolgente in grado di esprimere al meglio le sensazioni proprie della realtà quotidiana.

www.matteomusetti.it

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