Adua Martina Rosarno. Intervista

Per cominciare, ci racconti come e quando è iniziato il tuo percorso artistico?
Penso che il mio percorso nasca e si rinnovi ogni giorno; non ho una risposta chiara ed esaustiva alla domanda, poiché a questa associo diversi aspetti, dunque, molteplici risposte. Potrei dire che dal punto di vista didattico il mio percorso non è iniziato prima del 2009, ovvero quando la mia carriera scolastica ha preso una svolta prettamente artistica, oppure l’anno dei primi progetti espositivi, ma riflettendoci bene penso che l’inizio del mio percorso corrisponda all’attimo in cui il piacere di operare è diventato consapevolezza e da lì ogni ricordo si rivela una tappa fondamentale.

In che modo e da che cosa trovi ispirazione per realizzare le tue opere?
Dalle piccole cose di ogni giorno, attimi fuggenti della natura in relazione al tempo e agli avvenimenti circostanti. Uno stato d’animo non è mosso da un solo supposto.

Quali sono i generi e i modi espressivi che prediligi?
La pittura è di certo il mezzo che preferisco, dà piena libertà d’espressione, infatti posso meditare senza vincoli sui tempi e i modi di elaborazione. Ogni velatura assume giusti spazi e forme, secondo regole stabilite nel processo di pianificazione.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere al pubblico tramite le tue opere?
Non amo vincolare il mezzo in concetti prestabiliti, è giusto che ognuno intraprenda la propria esperienza in relazione a ciò che si presenta ai propri occhi. Io stessa colgo diverse sensazioni ogni volta che mi rapporto ad ognuno dei lavori: la nostalgia, i ricordi vaghi e sereni, attimi nel caos della quotidianità, per me sono tutti momenti riproducibili in frammenti di natura, è il modo di comprendere ed accettare le esperienze vissute.

Come ti poni nei confronti dell’arte del passato e ci sono artisti che hanno ispirato la tua produzione artistica?
È importante conoscere il passato, anche se questo non è prettamente inerente al proprio modo di operare, in tal senso mi piacerebbe citare Artemisia Gentileschi, per il talento artistico e non di meno per il percorso d’arte e di vita, per poi tornare al contemporaneo con le artiste Sophie Calle e Maria Lai, di quest’ultima voglio far mia la frase: “… L’arte nasce dalla tragedia e dall’insicurezza del mondo, ma non chiude, anzi, apre e dilata la coscienza di ogni possibile lettore…”.

Cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea del nostro Paese e in che modo ritieni che un artista possa emergere?
È sicuramente una risposta difficile da riassumere in poche righe. Nei confronti del sistema cerco di mantenere un atteggiamento di costante apprendimento – si può dire? – mi piace “fare zapping” e rapportare la mia esperienza con il sistema artistico italiano e quello estero. È diverso, con ciò non voglio dire che uno sia meglio dell’altro, di sicuro ho ancora molto da imparare! Nel mio piccolo ritengo che la prerogativa per un artista che vuole emergere sia, senza dubbio, quella di pensare e stare con il proprio lavoro.

A cosa stai lavorando ora e quali sono i tuoi progetti futuri?
Al momento continuo a lavorare su me stessa, riportando tangibilmente tutte le esperienze che a modo mio tendo a metabolizzare “puntigliosamente”. Sono contenta della strada che sta prendendo il mio lavoro, nel bene e nel male non andiamo mai di fretta, vogliamo godere degli istanti che questo viaggio ci offre.
I miei progetti futuri? Mettono sempre un po’ di agitazione, ma ci sta tutta e l’accolgo a braccia aperte. I sogni sono molti, ma mi muovo con cautela! Il prossimo settembre verrà inaugurata la personale “Attrazioni”, Premio Under30 di Arteam Cup 2016, presso la sede milanese di Banca Sistema: è un progetto che già prima di prendere forma mi ha donato una miriade di nuove sensazioni ed esperienze positive, spero possa trasmettere a tutti coloro che avranno l’occasione di visitarla almeno un po’ delle emozioni che ho provato nel viverla. A tal proposito approfitto per ringraziare tutte le persone che ad oggi sono state indispensabili per la riuscita dell’organizzazione.
Nello stesso mese ho il piacere di anticipare che tornerò a Varese, presso la galleria Ghiggini 1822, con due nuove opere in permanenza, mentre nel prossimo autunno io e i miei lavori faremo ritorno in Germania con un progetto artistico che si protrarrà fino a gennaio 2018.

www.aduamartinarosarno.it

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